nella serra dell’Odin Teatret
installazione – narrazione

concept – fotografie – interviste / Rossella Viti
allestimento / Rossella Viti e Roberto Giannini

produzione / Associazione Ippocampo
con il sostegno di Odin Teatret / Nordisk Teaterlaboratorium

2017 Wanderlust festival Trento
Centro Teatro Trento, via degli Olmi 24, Trento
10 febbraio h 19.00 inaugurazione aperta fino alle 21.30
11 febbraio h 9.00 – 13.30 / 15.30 – 20.00
12 febbraio h 9.30 –13.30

2015 Festival Internazionale di Teatro “Finestre” di Isola di Confine
Museo del Laterizio e della Terracotta, Marsciano (Pg)
giugno

2014 Aula Columbus / Università Roma Tre
via delle Sette Chiese 101/D
apertura: 10, 11, 16, 17, 19 dicembre 2014 – ore 9 / 19 – ingresso libero
si ringrazia 
DAMS/ Università RomaTre – ITT ‘C. Colombo’ – Soluzioni Arte Roma

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Attori in un tempo sospeso, personaggi in attesa sulla soglia, pensieri in azione, germogli per spettatori, stratificazioni di immagini, suoni, voci. Raccontare l’Odin Teatret è possibile?
Forse, goccia a goccia, misurando e cucendo, ritagliando la fisionomia delle passioni e della materia, pericolosamente umana e artistica. Lo spettacolo ‘La Vita cronica’ è il vetrino posto sotto il microscopio, lente che ne fotografa corpi, relazioni, storie dentro e fuori la scena, con animo e sguardo attento a cogliere le tante sfumature di una pianta a lungo curata e coltivata. A Holstebro l‘hanno chiamata Væksthus, serra o vivaio in italiano, la prima stanza che al mattino accoglie il lavoro degli attori, fertile premessa di un paesaggio di stanze in cui all’Odin si coltiva la vita del teatro. Ognuno è in cerca di qualcosa di prezioso da coltivare, così è per l’autrice di questo percorso che suggerisce al viaggiatore un tempo di visione e d’ascolto, nelle stanze dell’Odin, nello spazio di una ‘væksthus’ da abitare.

Voci dell’Odin Teatret:
Eugenio Barba, Kai Bredholt, Roberta Carreri, Jan Ferslev, Elena Floris, Donald Kitt, Tage Larsen, Sofia Monsalve, Fausto Pro, Iben Nagel Rasmussen, Anne Savage, Julia Varley.

I canti di ‘La vita cronica’ sono tratti da registrazioni audio a cura di:
Chiara Crupi, Claudio Coloberti fonica: Davide Moragas
Montaggio audio video interviste, allestimento: Roberto Giannini e Rossella Viti

‘La vita cronica’ è al suo quarto anno di repliche in tutto il mondo, mentre l’Odin Teatret festeggia il suo 50° compleanno.
Per l’occasione, Væksthus, progetto in progress di Rossella Viti, è un omaggio in complicità con l’esposizione “Odin 50: cinquant’anni dell’Odin Teatret”, a cura della Biblioteca di area delle arti L. Miccichè / Università Roma Tre.
Info: 3396675815 – teatrostudio@vocabolomacchia.it – macchiaoff.com

Il progetto
L’idea di realizzare un racconto su “La Vita cronica” dell’Odin Teatret nasce in occasione del suo passaggio a Roma nel 2013, quando l’Odin si insinua per un intero mese di spettacoli, workshop e incontri, in tutta la città, ospitato in luoghi teatrali tanto convenzionali quanto inusuali, accolto da una molteplicità di pubblico e fruitori, gruppi, scuole enti, e formazioni artistiche molto diverse fra loro. Per un teatro che compie 50° anni è un grande segnale di vitalità, di capacità di ‘resistenza’, di indiscutibile sapienza teatrale, di coinvolgimento.
Ma le radici del progetto si trovano nell’ambito di una lunga collaborazione che nel corso degli anni ha portato Rossella Viti, regista-attrice e autrice fotografica, verso le sale dell’Odin Teatret, impegnata in residenze creative e occasioni professionali, sempre nutrimento e stimolo per la sua ricerca in direzione della scena teatrale e della fotografia.

‘Væksthus – nella serra dell’Odin’
Che cosa fa dell’Odin un ‘luogo’ che si desidera abitare almeno una volta? Come si può raccontare?
Nell’impossibilità di dare un’unica risposta a queste domande, trova forma e senso il progetto “Væksthus – nella serra dell’Odin Teatret” a loro volta un luogo da abitare raccontando l’Odin nel proprio fare ed essere teatro, storie, relazioni e visioni. Una narrazione affidata all’immagine fotografica che invita lo spettatore ad entrare nel proprio spazio-tempo e a stabilirvi un nuovo dialogo, l’occasione di scoprirne la multivocalità che conduce chi osserva una fotografia a nuove personali letture, visioni, ascolti. E’ qui che si inseriscono, in un insolito dialogo con le immagini, le voci dell’Odin, che accompagneranno il viaggiatore in più tratti del percorso. Il viaggio si sviluppa in ambienti tematicamente diversi, sono quelli che chiamo stanze. La prima stanza raccoglie l’intimità dell’attore nel ‘silenzio’ della sua preparazione, nello spazio in cui incontra e cede il passo al personaggio. Il personaggio abita poi la seconda stanza, la scena, con tutto il potenziale creativo di cui è capace nel momento in cui diventa la storia che vive e racconta. La terza è la stanza in cui il regista accoglie lo spettatore, indicandogli strade possibili per abitare il teatro dell’Odin. Infine la scena che si trasforma in memoria rappresenta forse la stanza più imprevedibile, invisibile finché ogni spettatore non la ricompone, come una quarta parete che si rialza alla fine del percorso lasciando ognuno a rispecchiarsi in una nuova personale storia, viaggio tra i viaggi in cui l’Odin da sempre ci accompagna.


VÆKSTHUS in Odin Teatret’s greenhouse
Concept, photos, interviews: Rossella Viti

Væksthus is an installation – narration that invites the spectator to experience the unusual dialogue that takes place in between the time of seeing and the time of listening. The installation was born from the desire of discovering Odin Teatret by entering, little by little, into the most intimate work rooms, meeting the actors, the director, the spectators and the performance. Along the way, the photographs mark the spaces, while the voices suggest the passing of time.
Guided by these evocations, we move into Odin Teatret’s ensemble performance “The Chronic Life”, getting to know stories that belong on and off stage, among people who undress and characters that put clothes on, among the dances of the actor and those of the director who welcomes us spectators and turns us into his alter ego.
Underlying everywhere is a sense of cultivation, of væksthus, of greenhouse, the name given to a work space in Holstebro, an inhabited landscape of life at the theatre.
Everyone looks for something precious to cultivate. The author of this installation does so too, suggesting a starting point and a course to follow, but leaving the traveller to decide the conclusion of the journey, by building a fourth wall that raises in front of the spectators and leaves them to reflect about themselves and their own personal history.

Installation

Rossella Viti with Roberto Giannini, Vocabolomacchia teatro.studio / Ippocampo with the support of Odin Teatret / Nordisk Teaterlaboratorium

Special thanks

For the voices, the songs and the music of Odin Teatret: Eugenio Barba, Kai Bredholt, Roberta Carreri, Jan Ferslev, Elena Floris, Donald Kitt, Tage Larsen, Sofía Monsalve, Fausto Pro, Iben Nagel Rasmussen, Anne Savage, Julia Varley.

Audio recordings

of “The Chronic Life” edited by Chiara Crupi and Claudio Coloberti; sound David Moragas.

For the first installation realised

Rome 10 – 19 December 2014, Aula Columbus.
Thanks to Mirella Schino, DAMS / Roma Tre University, ITT Colombo.

Digital print Solutions Art, Rome

Odin Teatret link

Una replica a “Væksthus – La serra”

  1. […] “La vita cronica” è al suo quarto anno di repliche in tutto il mondo, mentre l’Odin Teatret festeggia il suo 50° compleanno. Per l’occasione, Væksthus, progetto in progress di Rossella Viti, è un omaggio in complicità con l’esposizione “Odin 50: cinquant’anni dell’Odin Teatret”, a cura della Biblioteca di area delle arti L. Miccichè / Università Roma Tre… …leggi tutto…https://macchiaoff.com/2014/11/24/vaeksthus-la-serra/ […]

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