Parole da mangiare


30 carte sul cibarsi
Il Cibo è il lavoro che lo produce, la Natura che si offre, l’abbondanza e la fame, la misura tra le aspettative di nutrimento e la gestione sostenibile delle risorse della terra; è l’agricoltura che disegna il paesaggio, connota borghi e città; è ricerca e sperimentazione che ritrovano nelle antiche coltivazioni la spinta all’innovazione, eredità e ponte verso il futuro. E il cibo è anche arte, e l’arte è nutrimento. Mangiare è lo spazio-tempo che intorno a un tavolo ci unisce o ci divide, nei gusti, nelle culture, nella conoscenza. Ci abita, il cibo, restituendo alle nostre scelte il valore di una dichiarazione d’amore o di un atto di autolesionismo, che lo si sappia o meno.
Comunque lo si viva, il cibo è parte fondamentale della nostra vita, ne è testimone e rivelatore. Dunque, di quali bocconi ci vogliamo nutrire?
Cosa mettiamo in tavola?
30 carte per attraversare questa domanda, con il compito di raccontare un territorio ricco e articolato in tante colture e culture, scoprendo con quante sfumature la sua terra, coltivata a sapienza, offre nutrimento, emozioni, esperienze.


Mettiamo le carte in tavola
In un percorso di ricerca e osservazione che ha attraversato i luoghi del lavoro, fra campi e cammini coltivati, abbiamo esplorato il mondo di Amerino Tipico, incontrando e intervistando chi produce e chi consuma, chi amministra, chi condivide pensieri e visioni. Ne sono emersi profili di storie personali fatte di sensibilità, competenza, sacrificio, passioni e utopie, in cui si riflette questo territorio al presente e al passato. Storie che abbiamo mescolato con quelle antiche di miti, fiabe e novelle, così da viaggiare oltre i confini, temporali e geografici, per raccontare il cibo che nasce dalla terra nei tanti significati che l’uomo gli ha dato nella storia. Seguendo strade della composizione narrativa e visiva non meno di logiche stagionali, climatiche e colturali, ci ritroviamo in mezzo a tanti racconti. Ne scegliamo 30 e ne facciamo un gioco per mangiatori di cibo e mangiatori di parole. Le audio carte si ascoltano facilmente, basta leggere il Qrcode. Ogni carta è una storia, si può giocare ascoltandola insieme agli altri, a tavola o in cammino, o spedirla come una cartolina.


Parole da Mangiare
concept e realizzazione Rossella Viti e Roberto Giannini
Associazione Teatro Ippocampo
sound design e montaggio Marco Schiavoni
illustrazioni Monica Bracciantini e Roberto Giannini
voci narranti Rossella Viti e Roberto Giannini
grafica Giuseppe Berni / Visu4l

Associazione Ippocampo impresa culturale e artistica attiva nella produzione teatrale, delle arti performative e visive. Nata da un laboratorio di ricerca creativa fondato da Roberto Giannini e Rossella Viti, dal ‘96 ha sede in Umbria. Si caratterizza per eventi e progetti multidisciplinari in relazione al paesaggio e alle comunità del territorio: residenze artistiche, festival (Verdecoprente), processi partecipativi, istallazioni e narrazioni multimediali site specifi c (Orienteering Drama). Ente accreditato da Miur e MiC per Piano delle Arti, realizza percorsi di formazione e laboratori.

Parole da Mangiare vive di riflessioni, emozioni, ricordi, risate e canti, per questo ringrazia:
Giuditta Marsili, Daniela Passagrilli, Flores Zanchi, Alessandro Paciacconi, Sandro e Claudio Tamburini, Maria Paola Santucci, Francesco Suatoni, Maurizia Di Stefano, Antonio Fresa, Franco Lorenzoni, Marcello Paolocci, Monica Petronio / Slow Food Umbria, Mara Quadraccia / Slow Food Terre dell’Umbria meridionale, Roberta Rossi, Teresa Romanelli, Daddo Fiorelli e Magda Viti, Alberto Rini / assessore all’ambiente Comune di Amelia, Elide Rossi / assessore alla cultura Comune di Amelia, Riccardo Passagrilli Comune Amelia, Antonella Talamonti / con Faber Teater e Teatro due Mondi, Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, Teatri della Viscosa; gli autori di: Fiabe umbre / D. Loscalzo, Il Pentolino magico / M. Montanari, Le Umbriache / M. Quadraccia e A. Serviziati, Le voci della memoria / S. Zappetta, Il tempo, la Storia, il Cibo / G. Motta.


Amerino Tipico
azioni integrate, strategia territoriale del cibo del paesaggio amerino
progetto finanziato con i fondi europei PSR Umbria 2014-2020 Misura 16.

Il progetto nasce come strategia territoriale che vede il cibo quale elemento cardine per l’innovazione. La comunità e il paesaggio, come prodotti e processi culturali, sono al centro di un percorso finalizzato alla riscoperta della propria identità, individuale e collettiva, un processo legato alla riconnessione delle relazioni. Desideri ed esperienze tipiche dei beni alimentari sono il viatico per riscoprire il valore dei luoghi, per incontrare chi, con il lavoro della terra, cura e disegna paesaggi, per comprendere i significati di ciò che è originale, tipico, caratterizzante. Nasce così questa piccola rivoluzione che ha interessato l’infrastruttura amministrativa, con la valorizzazione e il pieno protagonismo delle amministrazioni comunali e delle imprese locali, l’innovazione degli strumenti digitali, così necessari nel connettere informazioni, l’innovazione della comunicazione e del racconto, attraverso nuove visioni e letture, nuove “carte” da decifrare, scoprire e vivere nel territorio.
Laura Pernazza sindaco Comune di Amelia
Alberto Rini assessore trasporti ambiente Comune di Amelia
Marco Filippucci responsabile scientifico del progetto



Promosso dai Comuni di Amelia capofila, Alviano, Attigliano, Avigliano Umbro, Baschi, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montecchio, Penna in Teverina.

Aziende Partner
Cantine Sandonna – Cantine Zanchi – Frantoio Suatoni
Azienda F.lli Tamburini – Consorzio Fava cottòra Presidio Slow Food.





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